Si chiamava Rex. Cioè, il suo vero nome era Spunky, ma io l'ho sempre chiamato Rex. Per me era il cane più bello e temuto del quartiere: grosso, col ghigno feroce e pronto ad azzannare chiunque. La verità però era che Rex era alto poco più di uno sputo ed il suo continuo abbaiare sembrava piuttosto il piagnucolio di un neonato. Ma a me non importava, era il mio cane preferito. Mi seguiva dovunque andassi.
"Kennyyyyy, porta fuori la mia auto sul vialetto che devo andare a fare la spesa".
"Sì, mamma, subito". A dieci anni ero già un autista provetto.
Col ritmico abbaiare di Rex alle mie spalle inserii le chiavi nel cruscotto, fantasticando sul mio futuro: mi vedevo pieno di soldi e circondato da belle ragazze, con al collo di Rex un collare tempestato di diamanti e pietre preziose. Poi, mentre facevo retromarcia...
SPLOTCH!
"Rex? Spunky...?".

"E questa triste storia del tuo passato cosa vorrebbe dire?" chiede Nikki Adams.
"Che la realtà fa schifo e noi la immaginiamo sempre come non è, perchè questo ci dà qualche conforto" risponde Everett Ross "E ci piacerebbe tanto cambiarla, ma ogni volta ci scontriamo con tremende difficoltà. E spesso a pagare sono altri".
"E questo ci porta alla nostra storia, spero".
"Sì: il tizio di nome Oort voleva indietro tutto quello che aveva perso. Il suo mondo, la sua famiglia, la sua felicità... tutto. E per questo aveva atteso mesi, aspettato il momento giusto, radunato alleati ed oggetti in grado di fargli portare a compimento questo suo obiettivo. Ora il fatto che io stia qui a parlartene significa che non c'è riuscito: ma come ho detto prima a volte a pagare sono altri".
"Vai avanti, Ross".

INFINITY
Parte 9: IL FATALE EPILOGO
di FABIO VOLINO

 

EVERETT ROSS CONTRO IL TITANO

Dimora dell'Osservatore.

"Ok" pensa Ross "Mi sono trovato faccia a faccia con Ronan, dunque non dovrei avere troppa paura di un tizio alto dieci metri, vero? Allora come mai sento le mie gambe tremare? Di sicuro è un sogno, sì è così, tra un po' mi sveglio e mi faccio una bella risata".
"Ora distruggerò l'Universo!" proclama Jakar, che ha in mano il Nullificatore Assoluto.
"Spero di svegliarmi prestissimo".
Nel sentire queste parole Jakar si volta e nota Ross. "Pulce, cosa ci fai tu qui?".
"Pulce? Oh, dice a me. Nulla, facevo solamente quattro passi. Comunque non si preoccupi, questo è un sogno, altrimenti mi sentirei un demente a parlare ad un colosso come lei come se nulla fosse".
"Questo non è un sogno, pulce! E presto nessuno potrà più sognare, perchè questo universo non esisterà più!".
"Non mi sembra una gran cosa, visto che smetterà di esistere anche lei. Ma non voglio certo contraddirla, per carità".
"Credi che io abbia paura di usare il Nullificatore?".
"No, certo che no. Anzi, guardi, lo faccia: distrugga questo Universo. Così cancellerà anche le guerre, i politici mangiasoldi, le multinazionali del tabacco e delle bevande analcoliche, le modelle anoressiche, i reality show, gli studi secondo cui fumare fa bene alla salute, le finte dive, i talk show dove si urla e basta, la pizza ai peperoni, il politically correct, le protesi al silicone, i fumetti della Top Cow, i belli senza cervello della TV, le boy band, il girl power, i film dei fratelli Wayans, le sit-com, il doping, gli incontri sportivi truccati, i romanzi di Danielle Steel, i giochi di ruolo, la mia ragazza che mi dà sempre buca... ma sì, chi le vuole queste cose?".
"Dici sul serio, umano?" esclama un incredulo Jakar.
"Ehi, non sono più una pulce? Comunque certo che dico sul serio. Ma prima di distruggere l'Universo, ehm, le va di sentire la storia della mia prima comunione?".
Troppo tardi Jakar capisce: Everett Ross sta prendendo tempo. Poi una raffica mentale di Uatu lo colpisce e lo costringe ad abbandonare la presa sul Nullificatore Assoluto. Con uno sforzo inumano si volta e colpisce l'Osservatore, mandandolo nuovamente a terra.
"Ah, l'ho preso, l'ho preso!" grida in quel momento Ross afferrando il Nullificatore.
Jakar gli si avvicina e troneggia su di lui. "Allora?".
L'uomo lo osserva. "Oh, niente, dicevo così per dire".

MANCA QUALCUNO?

Dimensione delle Manifestazioni.

Mr. Fantastic, la Donna Invisibile, la Torcia Umana, la Cosa, Calabrone, She-Hulk, D-Man, Polaris, il Fulmine Vivente, Aracne, Starfox, Iron Man, War Machine, Occhio di Falco, la Vedova Nera, Visione, Photon, Wonder Man, Songbird, Quicksilver, Stingray, Machine Man, Uomo Sabbia, Ant-Man, Thunderstrike, Nova, Capitan Marvel, Namor, Namorita, Andromeda, Hana, Quasar, Nuvola, Makkari, Molecola, Lei, Gamora, Pip, Drax, Acquario, Mimo, Sundragon, Demeityr, Modred, Dr. Strange, Clea, Rintrah, Uomo Ragno, Devil, Arcangelo, Shadowcat, Cable, Alfiere, M, Gambit, Forzuto, Husk, Chamber, Capitan Ultra, Ember, Equinox, Capitan America, Falcon, Vagabond, American Dream, Thin Man, Night Trasher, Justice, Firestar, Speedball, Rage, Jolt, Rictor, Mr. Immortal, Dinah Soar, Big Bertha, Moonfang, Flatman, Doorman, Thundersword, Luke Cage, Iron Fist, Guardiano d'Acciaio, Vanguard, Vostok, Ursa Major, Dinamo Cremisi, Perun, Fantasma, Stella Nera, Sole Ardente, Honey Lemon, Go Go Tomago, Hiro Takachiho, Baymax, Mirage, Pira Ardente, Silver Samurai, Ikaris, Thena, Phastos, Sprite, Arex, Ransak, Kro, Elektra, Moon Knight, Hulk, Doc Samson, Thor, Beta Ray Bill, Magni, Red Norvell, Sif, Balder, Ercole, Zeus, Aegis, Atlas, Carbone, Trottola, Miss America, Scorpione d'Argento, Diamante Blu, Freccia Nera, Medusa, Gorgon, Karnak, Triton, Ahura, Crystal, Nick Fury, Dum Dum Dugan, Sharon Carter, USAgent, Nomad, Battlestar, Silver Sable, Citizen V, Jim Hammond, Nuklo, Glitter, Topspin, Bionda Fantasma, Lady Thunderer, Rogan, Commando, Shatterax, Ultimus, Golia Nero, Fratello Voodoo.
Tutti gli eroi della Terra si sono rivoltati contro Oort.
"Non dategli un attimo di respiro!" incita Reed Richards.
Sull'essere oscuro inizia a piovere di tutto, tutto il potere concentrato del fior fiore delle meraviglie della Terra. Se dicessimo che non avverte questi colpi mentiremmo, se però dovessimo dire che sta soffrendo forse saremmo in errore. Nonostante questo ad Oort serve tutta la sua concentrazione ed il potere delle Gemme per allontanare da sé buona parte degli eroi. Ma non gli viene concesso davvero un attimo di respiro: Christine Stark ed il Dr. Destino di Terra 621 si sono già ripresi e rinnovano i loro attacchi, insieme agli eroi rimasti in piedi. Ancora una volta ad Oort serve tutta la sua forza per allontanarli. E poi la sente: una stanchezza soverchiante. Da non crederci, ha risparmiato le sue energie in attesa di questo momento ed in pochi minuti ne ha dovute utilizzare una buona parte. Ora non ha nemmeno la capacità di annientare questa forza d'attacco. Ma quale misteriosa volontà guida i terrestri?
"Pare che tutto non stia andando come previsto, vero?" lo irride il Gran Maestro.
"Stanno solo ritardando l'inevitabile" ribatte Oort "Tra pochi minuti questo Universo sparirà ed al suo posto ci sarà Taa". Ma il buco nero, grazie all'azione dell'Inesistente, tarda ad espandersi.
Gli eroi sembrano voler dare vita ad un nuovo attacco, ma improvvisamente Quasar li avvolge tutti nelle sue bolle quantiche e li fa sparire.
"Hai visto, En Dwi Gast?" esclama trionfante Oort "I terrestri sono dei codardi, hanno capito che non c'è...".
Poi si blocca, perchè è impossibile non avvertire la tremenda aura di potere che si sta avvicinando a lui. Se ne sarebbe accorto prima se tutti quegli eroi non lo avessero distratto, dannati i terrestri e la loro inventiva!

EVERETT K. ROSS SALVA L'UNIVERSO

Dimora dell'Osservatore.

Jakar alza il suo piede gigante e si appresta a calarlo contro Everett Ross.
"Ehi, indossiamo la stessa marca di intimo!" fa notare l'uomo.
"Anche nel momento della tua fine hai voglia di fare battute, pulce?".
"Ehi, ma non vede che ho io il Nullificatore? Sa come si dice, ho la lama dalla parte del coltello, cioè il coltello dalla parte del... del...".
"Se usi il Nullificatore, distruggerai il tuo Universo. Non ci guadagneresti molto. Sono io che ho il coltello dalla parte del manico".
"Ecco come si diceva!".
Improvvisamente il Nullificatore Assoluto inizia a brillare. "Ehi, cosa succede?" chiede Ross con tono preoccupato.
"No, non è possibile!" grida Jakar.
Everett chiude gli occhi quando un intenso raggio di luce emerge dall'arma e va a colpire il colosso. E quando, con timore, si azzarda e dare un'occhiata... Jakar non c'è più.
"Interessante" commenta l'Osservatore col suo consueto tono distaccato "Il Nullificatore non aveva mai agito in quel modo. Lei deve essere una persona speciale".
"Sarà. Le dispiace intanto tenere questo aggeggio? Così ora posso svenireeee...".

ANCHE THANOS HA UN'ANIMA

Dimensione delle Manifestazioni.

Christine Stark ed il Dr. Destino di Terra 621 si riprendono e rinnovano i loro attacchi, insieme agli eroi rimasti in piedi.
"Ciò che sta accadendo la fuorì è davvero notevole" commenta Thanos.
Warlock ormai è vicino ad essere avvolto dal suo bozzolo curativo. "Norrin, prendi la Gemma dell'Anima...".
"Sono ancora debole, non so se riuscirei a contenere le sue...".
La sua obiezione non avrà risposta poichè subito dopo al posto del guerriero dorato c'è un bozzolo.
"Niente affatto impazzito" dice Thanos osservando la battaglia "Anzi, la decisione migliore".
"Quale?" chiede Norrin Radd.
"Io sono il potere incarnato, io sono Thanos. Ed ora vado a salvare il vostro Universo. Quasar, porta tutti via, voglio affrontare Oort da solo senza mischiarmi a voi".
"Cosa?" esclama Wendell Vaughn "Non accetto ordini da te, Thanos".
"Quasar, fallo, ti prego" interviene Wasp "Fa sul serio".
Così Quasar avvolge tutti gli eroi nelle sue bolle quantiche e li fa sparire. E poi è Thanos contro Oort. "Facciamola finita" dice il Titano.
Dalla sua mano fuoriesce un raggio dorato che colpisce Oort poco sopra i suoi occhi, che si spalancano come in preda allo stupore. Anche Quasar con le sue costruzioni quantiche e Silver Surfer con il suo potere cosmico si uniscono alla lotta. Dietro di loro Wasp osserva il tutto, intimorita di fronte a tanto sfoggio di potere. Sembra che per Oort sia giunta la fine, ma l'essere oscuro non intende arrendersi così facilmente, non dopo essere giunto fin qui. Ha abbattuto Galactus, può di certo liberarsi di questi tre seccatori. E così, con un urlo decisamente inumano, Oort dà sfogo a tutta la sua rabbia mentre le due Gemme in suo possesso raggiungono la massima intensità. Quasar e Silver Surfer vengono subito sbalzati via, mentre Thanos cocciutamente resiste. Ma anche lui infine crolla quando viene investito da tutte le energie radunate da Oort: il Titano scompare alla vista.
"Finalmente ho vinto" dice Oort.

UNA COPPIA RITROVATA

Palazzo dei Vendicatori.

Jarvis fa accomodare Tracy Collins. "Le porto subito suo figlio".
La donna si agita freneticamente sul divano, segno di tutto ciò che le è ultimamente capitato. Apprensione, angoscia, attesa... tutto questo in lei è presente.
"Mamma!" arriva infine Nick. Ha un tono di voce molto alto, come preda di una immensa gioia.
Tracy prova ad abbracciarlo, ma lui si divincola rapidamente. "Mamma, ho ritrovato papà!".
Per un istante nella mente della donna passa una scintilla di speranza, poi ritorna a quella che ritiene essere la dura realtà. "Nick, non dire sciocchezze. Andiamo a casa".
"Non dico sciocchezze, mamma. Papà è qui in questo edificio, te lo può dire anche quel signore" conclude indicando Jarvis.
Il fedele servitore appare incerto, ma a sollevarlo da ogni responsabilità ci pensa Jocasta, che appare sotto forma di ologramma suscitando un iniziale spavento in Tracy. "Falli passare, Jarvis. Hanno il diritto di sapere".
"Ma il signor Tony...".
"Tony Stark non ha condiviso i pensieri di Michael Collins, non ha visto il vuoto che c'è dentro. Dobbiamo colmare questo vuoto e la sua famiglia è il mezzo migliore. Falli entrare".
Jarvis annuisce e fa percorrere alcuni corridoi a Tracy e Nick Collins, fino a quando si ritrovano davanti ad una porta.
"Mamma, mi raccomando, non ti spaventare" consiglia Nick.
Tuttavia, quando Tracy fa il suo ingresso nella stanza, non può che rimanere scioccata di fronte alla vista che le si para. C'è quel robot che tanto tempo fa si presentò a casa sua, quel robot che le disse di essere suo marito. Michael.

SACRIFICIO

Dimensione delle Manifestazioni.

Oort allunga le sue spire oscure. "Finalmente ho vinto". Ma ancora una volta si sbaglia.
Con incredibile rapidità, Christine Stark si riprende. "Devo... Devo continuare".
La ragazza converge tutto il suo incredibile potere mentale dentro di essa. Un potere che è stato in grado di annientare un'intera razza aliena. Ma che ora, per via del tremendo scontro con Oort, non è in grado di contenere e rischia di distruggerla.
"Non preoccuparti, ti aiuto io" dice il Dr. Destino mentre grida di dolore escono dalla bocca della sua protetta. Ma il feedback di energia conseguente manda in tilt i sistemi della sua armatura e lo scaglia lontano.
Oort è sempre più certo della sua vittoria, deve solo aspettare che quella ragazzina venga annientata dal suo stesso potere. Un altro errore di valutazione. Improvvisamente, come spuntata dal nulla, Scarlet appare alle spalle della ragazza.
"Fai fluire il tuo potere dentro di me" dice con una voce che non sembra la sua. Christine comunque fa quanto chiestole, poi sviene. Una tremenda aura cremisi compare attorno al corpo di Wanda Maximoff, una quantità di potere che mai in vita sua è stata in grado di gestire.
"No, madre!" grida qualcuno da dentro di lei "Tutto questo rischia di ucciderti, non posso permetterlo".
Ciò che vive dentro di lei cerca qualcuno cui dare quel potere. E c'è solo una persona cosciente. Così, mentre Scarlet scompare, Wasp si ritrova investita da una quantità di energia che la annienterà entro pochi secondi.

PERCHE' PER AMARTI DEVO LASCIARTI?

Contraxia.

"Le porto brutte notizie, Sacerdotessa" dice un contraxiano.
"Non usare mezze parole e dimmi la verità" invita Kaina.
"Le nostre neutronebbie non hanno alcun effetto sul Fante di Cuori. Secondo le prime analisi, questo è dovuto al differente ecosistema dei due mondi: solo sulla Terra il suo potere può essere contenuto".
Kaina china il capo, poi dice:"Vai".
Temeva dentro di sé questo momento. Proprio ora che avevano trovato un modo per vedersi regolarmente, proprio ora che avevano stabilito una totale intesa... Jack le sfugge di nuovo. Tenta di farsi forza di fronte a questa notizia, di trattenere le lacrime, ma non ci riesce. Dopo alcuni minuti si alza e cerca di trovare le parole più adatte da dire al Fante di Cuori.

E VITTORIA SIA?

Dimensione delle Manifestazioni.

La mente di Janet Van Dyne sta vacillando, sta per crollare del tutto. Tutte le speranze dei terrestri sono concentrate in lei, in lei che non sa cosa fare. Attorno a lei compare una intensa luminosità che tutte le entità presenti osservano con attenzione. "Oh, Hank, deve finire proprio così?" pensa "Proprio ora che ho capito... che ti amo!".
"Libera il potere, Wasp" una voce dentro di lei, chiara e squillante.
"Heather!".
"Libera il potere, non è difficile. Basta che tu lo voglia".
Sì, lo voglio. Quanto hanno significato queste tre semplici parole nella sua vita. Janet Van Dyne ha visto più volte il male in faccia e lo ha affrontato a testa alta. Raramente provava paura, quando lo diceva era più che altro agli inizi della sua carriera e solo per attirare l'attenzione di Hank Pym. Non ha provato paura di fronte ai Kosmosiani, o a Loki, o a Kang... anche quando Nefaria l'ha ferita a morte, sapeva che ce l'avrebbe fatta. Janet Van Dyne ha guardato più volte in faccia la morte e non ha mai esitato: è tempo dunque che compia questo suo ultimo viaggio. Liberare il potere? Ora sa come si fa, basta solo che sia sé stessa.
"Dove sei?" grida Oort "Il tuo potere è così immenso che non riesco ad individuarti. Come può una così piccola essere così forte?". Perchè Wasp è una donna speciale, che non può che andarsene salvando un mondo che le ha dato più dispiaceri che trionfi. Oort infine la avverte, ma ormai è troppo tardi.
Lucente come un angelo, Wasp gli è davanti. "Eccoti tutta la fede della Terra, mostro!".
E poi parte. Il raggio di vespa più potente di sempre.

Everett Ross si cala in un profondo silenzio.
"E poi?" chiede Nikki Adams "Cosa è successo?".
Lui la osserva per svariati secondi. "Cosa è successo?".

IL PRINCIPIO DELLA FINE E' LA FINE DEL PRINCIPIO

Dimensione delle Manifestazioni.

Oort infine la avverte, ma ormai è troppo tardi. Lucente come un angelo, Wasp gli è davanti. "Eccoti tutta la fede della Terra, mostro!".
E poi parte. Il raggio di vespa più potente di sempre. L'Universo stesso sembra paralizzarsi nella contemplazione di questo evento unico nel suo genere, mentre l'oscurità di Oort diviene bianca come la purezza. Sempre più grande, sempre più grande, infine insopportabile per lui.
"Perchè?" è la sua ultima, accorata domanda.
Poi... la sua essenza si disperde, fino a ridursi nel nulla. Nulla. Senza clamori, senza lampi accecanti, senza rumori assordanti: nel silenzio. Il silenzio che accoglie la vittoria degli eroi. E che sembra durare un'Eternità.

UNA FAMIGLIA SI RIUNISCE...

Soho.

Marcy Steele e suo figlio Kevin entrano nel loro appartamento. Ad attenderli, seduto placidamente su una poltrona, c'è Bobby Steele.
Subito la donna si precipita ad abbracciarlo. "Eravamo così in pena, per fortuna non ti è successo nulla".
"Voi dove siete stati?" chiede l'uomo.
"Ci siamo rifugiati al Palazzo dei Vendicatori".
"C'era Masterson lì?".
"Co... No, non c'era".
Solo in quel momento Bobby Steele ricambia l'abbraccio della sua amata. "Non fatemi più stare in pensiero così, ho avuto tanta paura".
E non è solo paura quella che attanaglia l'ex campione di football. C'è anche incertezza, dubbio, inconsapevolezza. Tutte cose di cui qualcuno che risiede in un'altra dimensione sta per approfittare.
"Le famiglie felici non mi sono mai piaciute" pensa costui "Tuttavia provo anche dispiacere per ciò che quest'uomo dovrà soffrire. Ma c'è in gioco un potere troppo grande, un potere che io devo acquisire... o altrimenti eliminare".

LA FINE DEL PRINCIPIO E' IL PRINCIPIO DELLA FINE

Dimensione delle Manifestazioni.

Sparito Oort, Eternità ed Infinito si separano. Ma se ciò che hanno subito li abbia o meno intaccati è ancora da scoprire.
"Ciò che è accaduto è dovuto anche alle tue decisioni errate, Tribunale Vivente" accusa Eternità.
"NON SPETTA A TE VALUTARE LE MIE SENTENZE" ribatte il giudice supremo.
"Allora da questo momento disconosco la tua autorità".
"RIFLETTI BENE SU QUELLO CHE FAI. PENSA ALLE CONSEGUENZE. C'E' UN MALE CHE SI ANNIDA DENTRO DI TE E RISCHIA DI USCIRE PRESTO FUORI".
Eternità non risponde e svanisce. Pochi secondi dopo Infinito segue il suo esempio.
Alcuni istanti dopo Silver Surfer riprende i sensi e si aggira in quello che fino a pochi minuti prima era uno scenario di guerra. Non trova traccia di Thanos, poi recupera le due Gemme sottratte. In quel momento nota Wasp, tornata alle sue consuete fattezze, che veleggia in questo mondo, immota. La prende tra le sue braccia, i suoi occhi sono chiusi. "Janet Van Dyne?" chiama. Nessuna risposta. Silver Surfer intuisce subito la verità, suo malgrado ne è un esperto. Inonda Wasp del suo potere cosmico, inutilmente.
"Perchè tanta follia?". Anche Quasar si avvicina e si mette le mani tra i capelli, scioccato per quanto accaduto.
"Ogni guerra richiede le sue vittime".
Surfer alza lo sguardo per incontrare gli occhi maestosi di Galactus. Ha appena perso il suo ultimo contatto col passato, è rimasto ancora una volta solo: ma tutto questo non lo tocca.
Norrin Radd alza il corpo di Wasp verso di lui. "Tu puoi farla rivivere. Fallo!".
"Nessuno può darmi ordini, soprattutto tu".
"Se la riporti in vita ridiventerò il tuo araldo".
"Ho sempre avuto pessime esperienze con gli araldi, ho deciso di rinunciarvi".
"Se lo farai, non mi ribellerò più a te, non metterò in discussione i tuoi ordini. Mi conosci bene da sapere che la parola di Norrin Radd vale qualcosa".
Galactus pondera alcuni istanti su quest'ultima affermazione, poi protende una sua mano: Wasp si stacca da Silver Surfer per librarsi ed arrivare all'altezza degli occhi del Divoratore di Mondi. Da questi occhi emerge una luce bianca, che va ad avvolgere il corpo della donna. Ed è così per svariati secondi. Finchè...
"Non è possibile" esclama Galactus "Non ne sono in grado".
"Cosa significa questo, Tribunale?" chiede Silver Surfer. Il giudice supremo non gli risponde.
"Cosa significa questo, Tribunale?" ribadisce Galan.
"NON POSSO DARE GIUDIZI SU QUANTO ACCADUTO. SAPPIATE SOLO CHE I DELICATI EQUILIBRI TRA LA VITA E LA MORTE ULTIMAMENTE SONO STATI TROPPO ALTERATI".
"C'è la tua mano, dunque? Sei tu che non vuoi che questa donna riviva?".
"NO".
"Chi, allora?".
Non c'è risposta.

... UN'ALTRA SI RITROVA

Palazzo dei Vendicatori.

Tracy Collins osserva Deathlok: costui è suo marito Michael. Aveva avuto dei sospetti in passato, ora ne ha la certezza. Non prova sorpresa, paura, angoscia... solo accettazione. Non ha mai perso suo marito, sono di nuovo insieme. Almeno questa è la sua speranza.
"Mamma?" la richiama Nick "Mamma, ti senti bene?".
Tutte le emozioni represse in questi ultimi tempi emergono sotto forma di due lacrime. "Sì, Nick, sto benissimo".
Poi la donna si avvicina all'immoto cyborg: non ha alcuna difficoltà ad abbracciarlo. Quasi non ode le grida di dolore che provengono dall'esterno.

NON C'E' GIOIA NELLA VITTORIA

Silver Surfer e Quasar ricompaiono nel giardino del Palazzo dei Vendicatori, entrambi col capo chino, nessuno di loro ha avuto il coraggio di dire cosa era successo. Dunque nessuno è preparato alla scena che si para come un incubo davanti agli occhi di tutti. Norrin Radd porta tra le sue braccia il corpo di Wasp, il primo a rimanere scioccato è Capitan America.
"Cosa è successo, è svenuta?" chiede. Nè Surfer nè Quasar trovano la forza di rispondergli. "No!" esclama improvvisamente Jeff Mace intuendo la verità. Sente il polso, prova ad avvertire qualche pulsazione, nulla. "No! No!". Si inginocchia, posandosi una mano sulla fronte: Wasp... è stata lei ad accoglierlo nei Vendicatori, a dargli fiducia. Con lei ha parlato, ha riso, si è confidato... ed ora l'ha persa. E' la prima volta che perde un'amica, una compagna di squadra. Non immaginava facesse così male.
Arriva Iron Man: la sua armatura è composta di freddo metallo, il suo cuore malato no. Pur notando la reazione di Jeff Mace, compie comunque un'analisi che acuisce ulteriormente il suo dolore. Lui e Jan hanno fatto parte dei Vendicatori fin dal principio ed hanno condiviso anche momenti speciali. L'eroe si alza in volo, per rimanere solo col suo dolore.
Giungono gli altri Vendicatori. Molti piangono, sia uomini che donne, quelli che non possono farlo chinano la testa. Il silenzio del dolore è quello più terrificante, quello davanti al quale sei davvero indifeso.
"Come è potuto succedere, Quasar?" chiede Visione.
"Ha lanciato l'attacco psichico definitivo contro Oort, era l'unica che poteva farlo, ma la sua mente...".
"Non dovevamo permettere che accadesse". Wendell si limita ad annuire.
Poi un grido squarcia il silenzio: un grido di dolore e di rabbia. Il grido di Hank Pym. "Jan!". Con forse troppa foga strappa Wasp dalle braccia di Surfer. "Perchè te ne stai lì immobile e non fai qualcosa per lei?".
"Credi che non ci abbia provato?" ribatte Norrin Radd "Nemmeno Galactus ha potuto fare qualcosa".
"No, non ci credo, vi siete arresi troppo presto".
"Hank..." si avvicina Viz.
"Tu stai zitto!". E con una manata getta da parte il sintezoide e porta Jan dentro il Palazzo.
"Ehi, dico" esclama War Machine "Come ti permetti di...".
Ma Viz, alzando una mano, lo interrompe: Hank Pym deve ora rimanere solo col suo dolore.

LOVE STORY

Contraxia.

"Jack..." inizia Kaina per fermarsi subito.
"Non c'è bisogno che tu aggiunga altro" ribatte il Fante di Cuori "Ho già capito tutto".
"Jack, mi dispiace! Dobbiamo rimandarti sulla Terra: le neutronebbie non hanno efficacia qui da noi. Io... vorrei che le cose fossero andate diversamente".
"Tutti noi lo avremmo voluto, soprattutto dopo... dopo...". L'eroe non riesce a trovare le parole. "Non hai nulla di cui incolparti. Però questo non impedirà di vederci".
Kaina allunga una mano, fino a toccare la teca dentro cui è rinchiuso Jack Hart. "Ed il contatto? Quello non potremo più averlo, chi ce lo ridarà?".
Il Fante di Cuori allunga a sua volta una mano, fino ad appoggiarla di fronte a quella di Kaina. Questa è l'unica risposta che riesce a darle.

RABBIA E SCONFORTO

Tetti di Manhattan.

"Clint, aspettami!" chiama la Vedova Nera.
Ma Occhio di Falco riesce ad essere più veloce di lei e solo dopo alcuni minuti riesce a raggiungerlo, ma solo perchè lui si è fermato.
Clint Barton vede un camino al suo fianco ed inizia a sferrare dei pugni contro di esso. Ad ogni colpo esclama:"Dannazione" o qualche altra imprecazione. Finchè Natasha non lo blocca.
"Ora ascoltami, Clint" dice la ex spia russa "Spaccarti le mani non ti servirà a nulla".
"Tu come fai ad essere così fredda? Sembra quasi che non te ne importi".
"Fredda? Oh no, ti assicuro che vorrei gridare al mondo la mia rabbia: ero io a capo del gruppo quando Immortus ha voluto fare i suoi giochi perversi. Marilla, Gilgamesh, Rita DeMara... tutti morti. Sai cosa succede dopo? Ti dai la colpa, ti dai la colpa di tutto. E precipiti nella depressione. E quando credevo di avervi perso tutti? Quando non sono riuscita a rifondare il gruppo pur essendo mio dovere farlo? Lì ho creduto di toccare il fondo, sono rimasta bloccata in una totale paralisi. Un qualcosa che non è da me, da donna di azione. Dunque non comportarti come ho fatto io, Clint".
"Queste sono belle parole, Natasha, però...".
La spia russa attira a sé l'arciere: solo all'ultimo momento evita le sue labbra e lo bacia immediatamente accanto. Non è un bacio di amore, ma di affetto. "No, non sono solo parole. Io sono qui accanto a te, lo sarò sempre. Sempre".
"Le tue labbra... sono calde e dolci come le ricordavo. Ma non devono essere per me. Torna a casa, dal tuo uomo".
"Solo se mi prometti di non fare sciocchezze".
Occhio di Falco annuisce:"Ora è con lui che devi parlare, è accanto a lui che devi stare".
La Vedova Nera dà un'ultima carezza al suo ex amante, poi lancia il suo cavo e si allontana.
"E ricorda, Natasha" le grida Clint Barton "Il tuo destino non è di rimanere sola".

UNA SITUAZIONE DA INCUBO

Palazzo dei Vendicatori.

"Dottor Strange!" chiama Calabrone. Il mistico si volta. "Dottor Strange, deve fare qualcosa per lei" afferma riferendosi a Wasp.
"Per quanto questa vicenda mi addolori" ribatte il buon dottore "Non penso debba sovvertire le leggi della natura".
"Non me ne importa nulla! E con che cuore dice una cosa del genere? Ha giurato di proteggere il genere umano ed ora si arrende?".
"Tu sei un uomo di scienza, la magia...".
"Dr. Strange, sarei disposto a tutto pur di far rivivere Janet. Almeno faccia un tentativo... la scongiuro".
Strange infine annuisce e fa adagiare l'eroina su una piattaforma: subito un'aura cremisi compare attorno al corpo del mistico, aura che va ad avvolgere anche Wasp. Strange perde contatto con la realtà per trasferirsi in un regno aldilà delle nostre percezioni umane. Un regno da sogno... oppure il suo contrario.
"Strange" dice Incubo "Rivederti dopo così tanto tempo dal nostro ultimo incontro... allevia la mia noia se non altro".
"Dunque sei tu, Incubo, a non voler far rivivere Janet Van Dyne?" chiede il mago.
"No, per quanto questo mi piacerebbe. Però sono certo di poter esaudire la tua richiesta. Il tutto ad un prezzo ovviamente".
"Puoi sconfiggere la morte?".
"Certo, essa non mi tocca. Io esisto da sempre".
"Dicevi di un prezzo da pagare".
"Esatto. Voglio che tu rimanga qui nel mio regno, così finalmente non mi ostacolerai più".
"E' un prezzo molto alto".
"Un prezzo adeguato".
Non c'è molto da ponderare, c'è una sola decisione da prendere. "Va bene, Incubo, accetto" dice Strange. "E spero" pensa "Che il mio successore, Rintrah, sia in grado di fermarti".
Incubo si concentra ed un'aura nera compare attorno allo spirito di Wasp. Passano così alcuni istanti finchè...
"No, non è possibile" esclama il demone.
"Cosa succede?".
"Non... non ci riesco". C'è incertezza nella sua voce. "Qualcosa mi blocca".
"Qualcosa o qualcuno?".

IL RITORNO DI JOCASTA

Laboratorio. Alcune ore dopo.

"Nonostante le difficoltà di oggi" dice Gears Garvin "Il lavoro mio e di Aaron procede spedito. Manca solo la parte superiore, la tua testa, Jo".
"Sai" afferma l'intelligenza artificiale "Per quanto questo sia per me un momento storico, non posso fare a meno di pensare a Michael ed alla sua famiglia".
"Per loro prevedo un lieto fine. Sua moglie ha detto che tornerà domani, con qualcosa di nuovo, qualcosa che stimolerà l'umanità di Deathlok".
"E cosa può esserci di più bello del riabbracciare i propri cari?".
"Chissà... Forse abbracciare qualcuno che per te significa tanto, ma che non hai mai incontrato prima".

BACK-UP

Estrella.

Grazie ai suoi appoggi ed alla sua influenza, Simon Ryker è riuscito a far entrare clandestinamente in questo paese suo fratello Harlan. Ma non è certo questo il suo principale problema".
"Come procede la situazione?" chiede il maggiore dell'esercito.
"I ribelli oppongono ancora una strenua resistenza" risponde un soldato "E' incredibile, hanno armi sorpassate, ma non cedono di un metro".
"Li guida la forza della disperazione" spiega Harlan "Non è da sottovalutare. Come non è certamente da sottovalutare la nostra arma segreta".
"Allora hai intenzione di usarla?" chiede suo fratello.
"Ovviamente".

LA MIA VERA CASA

Palazzo dei Vendicatori.

"Guardate, è il Dr. Destino" esclama Songbird "Vuole vendicarsi per quello che gli abbiamo fatto".
"No, aspettate" interviene Christine Stark "Lui proviene dal mio mondo, non è il Dr. Destino che conoscete".
"E ci ha anche... aiutato contro Oort" fa notare Photon.
"Vorrei conferire con la mia allieva" chiede il Dr. Destino. Il tono, per gli eroi di questo mondo, insolitamente gentile li convince ad andarsene. "Dunque ora possiamo tornare a casa, Christine".
"Se non ti dispiace vorrei... rimanere qui ancora per un po'. Ho imparato ad apprezzare questo mondo, ad affezionarmici, e vorrei conoscerlo meglio".
Victor Von Doom non intende mettere in discussione la decisione della ragazza e dunque annuisce. Poi posa la sua mano sulla fronte di Christine, che per qualche istante brilla di una luce cremisi. "Ecco, quando ti sentirai pronta a tornare basterà che tu lo voglia ed un portale ti guiderà".
"Ti ringrazio per tutto quello che hai fatto per me".
"Ringrazia te stessa. Dopotutto non capita tutti i giorni che l'allievo superi il maestro".
Quando Von Doom svanisce, Christine prova dentro di sé una sensazione di vuoto, ma sa che presto verrà colmata.

IO, ME E IL MIO BOZZOLO

Fondazione Scientifica.

Il bozzolo si schiude e Adam Warlock riemerge. Ad accoglierlo ci sono i suoi compagni, con tutte le Gemme al loro posto, e Lei. "Ora sei davvero completo".
Il guerriero dorato rientra in sintonia col suo artefatto e subito trova la risposta che cerca. "Janet Van Dyne dunque ce l'ha fatta, però non è riuscita a salvare sé stessa".
"Si è sacrificata per tutti noi. Le guerre richiedono vittime".
"Le nostre non dovrebbero farlo. E tu cosa hai deciso?".
"Tornerò a vagare per lo spazio" risponde Lei "Per trovare un senso alla mia esistenza".
"Potresti trovarlo tra noi".
"Forse in un prossimo futuro. Per ora la mia è una strada che percorrerò da sola. Addio, Adam".
Lei esce dalla base e si alza in volo, dirigendosi nello spazio aperto, libera un'altra volta.

QUELLO CHE GLI OSSERVATORI NON DICONO

Zona Blu.

Uatu osserva il cielo stellato e la Terra: dunque è tutto ancora come prima. Anche stavolta.
"Sei pensieroso come al solito, Osservatore".
"Riflettevo sulle ultime vicende, En Dwi Gast. E probabilmente avverto quello che avverti anche tu".
"Che sia come rimasto qualcosa in sospeso".
"Esatto. E' come se fossimo stati tutti burattini nelle mani di qualche ignoto demiurgo".
"O demiurghi. Sì, e credo che condividiamo anche la stessa preoccupazione: se hanno potuto tenere in scacco potenti entità, cosa li fermerà?".

ACCETTAZIONE DEL DOLORE

Palazzo dei Vendicatori.

Anche il Dr. Strange ha fallito, le più grandi forze dell'Universo non gli hanno ridato ciò che più ama. Hank Pym mette Wasp in una camera di stasi: da qui la potrà sempre ammirare e cercherà cocciutamente di farla rivivere. Perchè non si decide a guardare in faccia la realtà, perchè se lo facesse sarebbe un uomo finito.
"Jan... Oh, Jan" mormora soavemente.

"E finisce qui" conclude Everett Ross. Nikki Adams rimane in silenzio. "Nulla da dire?".
"Sono rimasta spiazzata. Non immaginavo che Wasp fosse morta".
"Viene con l'uniforme, si dice. Ed io ribatto: cretinate. Nessuna donna dolce come lei si meritava una fine del genere".
"Ti ha scosso molto questa vicenda".
"Sì... sì. Ma ora si è fatto tardi, è meglio che torni a casa".
"Ti verrò a trovare anche domani. Ah, perdonami, ma una cosa devi ancora spiegarmela: com'è che hai la gamba fasciata?".
"Ehm, è tardi, vai vai".
"Minuto più, minuto meno...".

COME ROSS SI E' FRATTURATO LA GAMBA

Beh, ecco, dopo essermi ripreso dal mio attimo di svenimento sono stato riportato sulla Terra, ma non nel luogo da me desiderato.
"Signor Ross" lo accoglie Gamora con un mezzo sorriso maligno.
"Uh, cosa ci faccio qui? Dovrei stare al Palazzo...".
"Oh, i Vendicatori possono aspettare. Venga con me".
"Dove?".
"In un luogo tranquillo, lontano da occhi indiscreti".
Gamora lo porta in un ufficio deserto. "C'è una cosa che devo chiederle, Mr. Ross".
"Ehi, io scherzavo prima sulla menopausa e tutto il resto... l'ha capito, vero?".
Gamora avvicina il suo volto. "Esattamente cosa significa sboroni?".

"Al che per l'emozione sono scivolato. Solo che sono caduto male e mi sono fratturato la gamba" conclude Everett.
"Mi aspettavo un'epica battaglia o cose del genere" confessa Nikki.
"E te le aspettavi da me?".
"In effetti...".
La donna si prepara ad andarsene, ma fatti alcuni passi torna indietro e bacia Ross.
"E questo perchè?" chiede lui.
"Scoprilo" invita lei con un sorriso, chiudendo la porta.
"E' pazza di me" conclude Everett.

I VERI BURATTINAI

"Tre tentativi, tutti falliti" dice un essere.
"Eppure avevamo preparato tutto alla perfezione" ribatte un altro "Cosa può essere andato storto?".
"Penseremo dopo ai nostri errori" conclude un terzo "Quel che importa ora sono i Vendicatori ed il pericolo che rappresentano. E noi Guardiani del Tempo abbiamo giurato di debellarlo!".

FINE

I VENDICATORI presentano:
POLLICE VERDE, GOLIA NERO
Parte 3: ULTIMO ATTO

Pechino.

"Si chiama Miranda, è mia sorella!" afferma Iron Fist. Ma nemmeno lui è certo che questa sia la verità. Anni fa, mentre abbandonava per la prima volta K'Un-L'Un, vide due persone che stavano per essere catturate dalla razza aliena degli H'Ylthri e provò inutilmente a salvarle, attivando il potere del Pugno d'Acciaio per la prima volta. Fallì, ma una di queste persone, una ragazza, lo chiamò fratello. Poi l'eroe perse i sensi. Ed ora questa persona è nuovamente davanti a lui.
Iron Fist inizia a concentrare il suo chi nel pugno e stavolta non è solo rabbia guerriera quella che la guida. Alla fine il suo pugno diviene una cosa di ferro e distrugge le capsule di stasi in cui sono rinchiusi Miranda e l'Uomo Pianta. Ed improvvisamente la rapida crescita della vegetazione di Pechino termina.
"Iron Fist, ti aspettavamo" appaiono in quel momento gli H'Ylthri.
Il Golia Nero non perde tempo e si lancia contro di loro: ma per quanto questi esseri dall'aspetto di fogliame possano apparire particolari non sono avversari da sottovalutare e Bill Foster lo scopre sulla sua pelle quando viene sbalzato con violenza all'indietro.
"Hai sfruttato troppo il tuo potere, Iron Fist, sei debole ora" dice uno degli alieni "Ora sei alla nostra mercè".
"Ci sono cascato come un'idiota" pensa Danny Rand "Hanno fatto leva sul mio senso di colpa e... hanno colpito giusto".
"Lasciali a me" dice in quel momento l'Uomo Pianta, nei suoi occhi uno strano bagliore.
Danny Rand non ha il tempo di replicare e nel suo stato attuale difficilmente potrebbe fare qualcosa. Così è solo orrore quello che compare nei suoi occhi di fronte a ciò che segue. Sam Smithers tende le mani, come se da queste stessero per partire delle raffiche:"Avete giocato con la mia vita fin dall'inizio" dice "Credevate fossi solo un burattino da manovrare a vostro piacimento, ora vi farò comprendere il vostro errore. Come l'ho fatto comprendere ad Evans, alla Torcia Umana ed a tutti quelli che mi hanno contrastato. Possiedo il controllo sulla materia vegetale, ogni tipo di materia, e voi lo siete".
Pugno d'Acciaio non può provare compassione per gli H'Ylthri, non dopo quello che gli hanno fatto in questi anni. Eppure un brivido percorre il suo corpo quando dalle loro bocche inumane esce quello che è inequivocabilmente un grido di dolore mentre si decompongono. In pochi istanti di una feroce razza aliena rimane solo polvere.
"Ora me ne vado" dice Sam Smithers "E tu non provare a seguirmi, Iron Fist. Oggi sei stato testimone della nascita di un nuovo essere, che ben presto farà sentire al mondo la sua voce".
L'Uomo Pianta circonda il suo corpo di materia vegetale, poi si getta dalla cittadella, verso una caduta immensa e letale. Ma Danny Rand è certo che si salverà.
Poco dopo il Golia Nero riprende i sensi e non può fare a meno di chiedersi:"Cosa è successo qui?".
Iron Fist solleva Miranda con le sue braccia. "Meglio che tu non lo sappia" dice "Ed ora torniamo a casa".

Progetto Pegaso.

Tutto è stato inutile, pensa Talia Kruma. Charles Contact non ha voluto saperne: non l'ha toccata, non l'ha uccisa. Ed ora è sola col suo male, che secondo le ultime analisi la ucciderà entro un paio di settimane. Finora non l'ha detto a nessuno, nemmeno a Bill: non riesce a pensare ad una vita senza di lui, al fatto che lo lascerà solo. La donna è così immersa nei suoi pensieri da non udire il grido di avvertimento dello scienziato che la sta accompagnando ai suoi alloggi. Solo qualche istante dopo Talia nota qualcosa di strano davanti a lei, una informe materia nera. Lei non lo sa, ma si tratta del simbionte di Venom, che ha fatto quello che ha sempre fatto: si è adattato ad un nuovo ambiente ed è riuscito a fuggire. Ma perchè il processo sia completo manca un ultimo passo: trovare un corpo ospite. I processi di pensiero del simbionte sono incomprensibili, ma ora sente di volersi unire ad una rappresentante di sesso femminile di questa curiosa razza definita umana.
Talia vede la materia nera calare verso di lei: un grido soffocato è tutto ciò che le esce dalla bocca, prima che la sua coscienza venga inondata da un male che non ha precedenti.

Manhattan.

Metallo si ritrova di fronte a tredici supercriminali di sesso femminile che stanno per attaccarlo. C'è poco tempo per pensare, bisogna reagire immediatamente. Gridando l'eroe emette delle raffiche energetiche dalla sua armatura, colpendo alla cieca un po' qua ed un po' là. Nella sua boria Dale West ritiene di essere un buon tiratore, ma nonostante ciò rimane stupito quando, schiarito il fumo, vede tutte le tredici supercriminali a terra. Uno stupore che passa rapidamente quando nota di fronte a lui la figura di Iron Man.
"Tu devi spiegarmi molte cose" dice Carl Walker.
"Uh... senti" incespica Dale "Non che mi dispiaccia quello che hai fatto per me, ma... perchè?".
"Perchè senza saperlo tu stai mettendo in pericolo la vita di un uomo. Chi ti dà il diritto di andare in giro con quell'armatura e di farti chiamare Forza?".
"Ehi, ascolta" alza improvvisamente la voce Metallo "Non è stata colpa mia, è accaduto tutto quanto per caso, chiaro? Ed io ho pensato di approfittarne per combattere il crimine, non mi sembra sia una cosa per cui alterarsi. Ed in ogni caso è appena finita: quando sapranno che mi sono alleato a te, la mia piccola commedia terminerà. Beh, posso dire che è stato bello finchè è durato e posso anche pensare di appendere la mia armatura al chiodo: mi ha procurato solo guai ed ho una bella fidanzata che mi aspetta".
"Ti consiglio di seguire quest'ultima strada" esorta Carl Walker "Altrimenti verrò a cercarti ancora. Ed ora vattene prima che arrivino le autorità".
Metallo esegue senza esitare: davvero pericolosa la vita del supereroe, una pausa gli farà bene.

Pechino.

"Ed anche la seconda minaccia prospettata nel Libro delle Profezie si è avverata" dice Misato Katsuragi.
"Cosa che alimenta i nostri timori per il tempo a venire" dice Kenji Endo "Eppure ora abbiamo degli alleati al nostro fianco, che ci aiuteranno quando arriverà il momento decisivo".
"Tra cui soprattutto il Golia Nero".
"Sempre che riesca a sopravvivere alla sua prossima sfida" conclude Endo con tono cupo.

New York, una clinica privata.

Misty Knight entra nella sala dove è stata ricoverata Miranda Rand, al suo fianco Danny Rand.
"Dunque è lei?" chiede la donna "Proprio come me l'avevi descritta. Oh, Danny, sono così felice per te. Quando si riprenderà?".
"I dottori dicono che dovrebbe svegliarsi tra poco..." inizia l'eroe prima di vedere Miranda sbattere le palpebre. Le prende la mano. "Miranda, mi riconosci? Mi riconosci? Sono Danny, sono tuo... sono Danny. Miranda?".
La donna apre gli occhi. "Chi è lei? Perchè mi ha chiamato in quel modo? Dove mi trovo?".
La vita non offre mai tutte le soluzioni a portata di mano.

Aeroporto Kennedy.

Bill Foster e Kayla Ballantine scendono dal loro aereo ed oltrepassano il check-in. Finalmente possono accendere i loro cellulari, c'è stata una persona che li ha chiamati con insistenza nelle ultime ore. Celia Jackson.
"Forse ha a che vedere ancora con quello che l'ha violentata" suggerisce la donna.
"Scopriamolo".
Il colpo che arriva poi è così forte e veloce che Bill non lo vede nemmeno arrivare. Sbalzato con violenza contro una parete, l'uomo sente un forte dolore alla schiena. Kayla urla, ma viene zittita anche lei.
"Quesssto è l'unico tuo difetto, Talia" dice Venom "E noi lo correggeremo".
Il simbionte colpisce ripetutamente Bill Foster, fino a che il suo corpo è in un lago di sangue. Un assalto così rapido e veloce che l'eroe non è riuscito nemmeno ad attivare i suoi poteri, non che gli sarebbero serviti a qualcosa peraltro.
"Fatta. Ora possiamo andare" dice Venom. Gli agenti di polizia presenti al terminal non riescono a contrastarlo.
Kayla riprende i sensi e nota la scena d'orrore davanti a lei. "Cristo, no, Bill!" si avvicina a lui, non c'è battito. Inizia febbrilmente le tecniche di respirazione artificiale. Il sangue le inzuppa il vestito e le labbra, ma lei non ci fa caso.
"Dai, Bill, non abbandonarci adesso" esorta la donna "Non puoi farlo, non puoi arrenderti. Un'ambulanza, qualcuno chiami un'ambulanza, per favore! Bill! BILL!".
Un eroe in fin di vita, un nuovo Venom in città, Celia Jackson preda di un uomo violento, Dale West ad un bivio della sua vita. Ci sarebbe molto materiale con cui andare avanti. Ma che piaccia o meno questo è l'ultimo atto e la nostra storia termina qui.

FINE